Scandalo italia.it, firma anche tu!

ATTENZIONE! Questo articolo è stato pubblicato il 23 Marzo 2007 e alcuni riferimenti potrebbero non funzionare.

Una richiesta di trasparenza è contenuta in una lettera aperta a Prodi, Rutelli e Nicolais e promossa da Scandalo Italiano affinché si rendano facilmente accessibili tutti gli atti e la documentazione relativa al portale del turismo Italia.it. Italia.it

La lettera non è ancora partita, come spiegano i promotori, perché da qui a fine marzo si intende raccogliere firme di sostegno alla richiesta.

To: italian government lettera aperta al governo italiano

Italia.it, tutto chiaro.

Al Signor Presidente del Consiglio
Romano Prodi
Al Vice-Presidente del Consiglio
Francesco Rutelli
Al Ministro delle Riforme e Innovazioni
nella pubblica amministrazione
Luigi Nicolais

e p.c. a tutti i media

Signor Presidente del Consiglio Romano Prodi,
Signori Ministri Francesco Rutelli e Luigi Nicolais,

a noi l’Italia piace.

Il portale Italia.it, da poco rilasciato online, decisamente meno.
Questione di gusti direte voi: non è così.

Dal giorno del suo debutto Italia.it è stato oggetto di una valanga
clamorosa di critiche da parte di tutto il mondo web, italiano e non:
tecnici, designers, comunicatori, esperti di marketing turistico online,
bloggers e semplici utenti.

Accanto a loro un inspiegabile ed assordante silenzio dei canali
istituzionali, della stampa e dei media televisivi; con qualche rara
eccezione dei pochi che ne hanno trattato marginalmente.

Il portale, che del progetto “Scegli Italia” rappresenta l’elemento
catalizzatore per il rilancio del turismo italiano, si è rivelato, alla
prova dei fatti, del tutto inadeguato allo scopo.

In considerazione delle ingenti risorse economiche allocate, 45 milioni di
euro o più, e del tempo trascorso dall’inizio del progetto, varato il 16
marzo 2004, la cosa appare ancor più grave.

Dal 22 febbraio scorso, data di presentazione del portale, si è assistito ad
un balletto di cifre, comunicati, interviste, riunioni di osservatori,
interrogazioni e smentite dai quali emerge una sola cosa: una sostanziale
assenza di trasparenza e limpidezza su tutta la vicenda.

Noi chiediamo invece che per Italia.it sia tutto chiaro.

Questo governo, anche con suoi recenti atti, ha dato prova di voler iniziare
un percorso di modernizzazione e trasparenza di tutto l’operato della
pubblica amministrazione: oggi ha modo di far seguire i fatti alle parole.

Senza citare leggi e provvedimenti, che pure garantiscono pieno diritto di
accesso a documenti pubblici, in qualità di cittadini appassionati e
scrupolosi Vi chiediamo, come semplice atto di responsabilità e di etica
civile, di mettere a disposizione su di un sito istituzionale o di far
pervenire al seguente indirizzo di posta elettronica

scandaloitaliano@gmail.com

una copia in formato elettronico dei seguenti documenti:

  • studio di fattibilità completo del progetto Scegli Italia
  • costo totale previsto dell’intero progetto, con dettaglio
  • convenzioni tra DIT* e Innovazione Italia per l’esecuzione del progetto Italia.it
  • bando di gara
  • capitolato
  • elenco imprese o RTI* partecipanti alla gara
  • documento di aggiudicazione con dettaglio dei criteri adottati e motivazioni
  • risultati del benchmark internazionale sulle offerte presentate
  • contratto in essere con il RTI: IBM, ITS e Tiscover
  • atto transattivo del 2006 con il RTI: IBM, ITS e Tiscover con dettaglio motivazioni

Confidiamo che questa nostra istanza abbia esito positivo.
Vi ringraziamo sin d’ora per l’attenzione che, ne siamo certi,
dedicherete a questo appello.

*Nota esplicativa per i firmatari:
DIT : Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie, presso la Presidenza
del Consiglio dei Ministri
RTI : raggruppamento temporaneo di impresa

Ogni commento è molto gradito, scrivici!