Una risposta in rima

ATTENZIONE! Questo articolo è stato pubblicato il 12 Gennaio 2006 e alcuni riferimenti potrebbero non funzionare.

Giovedì 12 gennaio 2006 – Il senato vota sì alla legge che prevede che non si possa ricorrere in appello alle sentenze di proscioglimento e l’onorevole Nando Dalla Chiesa, della Margherita, risponde letteralmente per le rime:

“Ma pensate che bellezza per un reo, l’aver certezza che se il giudice è impaurito o corrotto o scimunito, potrà dar l’assoluzione senza alcuna sconfessione”

2 pensieri su “Una risposta in rima

  1. Daniele Passalacqua Autore articolo

    Perché la difesa può avvalersi di tre gradi di giudizio mentre l’accusa no?
    Persino il primo ministro ha ammesso pubblicamente che ne trarrà personale vantaggio nel processo SME, anche se ovviamente ha giurato che lui è innocente.
    Non tutto quello che propone la destra (piegata sui desiderata del loro padrone) è pensato per migliorare il sistema giudiziario.

  2. Nemesi

    Pensate anche al dramma di un innocente che assolto in primo grado deve subire ancora due processi (appello e cassazione) perchè è incappato in un pubblico ministero stronzo che non vuole ammettere di essersi sbagliato.
    Subire anni (almeno dieci) di vita stressante e magare dar fondo ai propri risparmi o peggio indebitarsi per pagare l’avvocato. Soldi che alla fine, minimo dieci anni, anche se innocente mai nessuno gli rimborserà.
    Quindi per il futuro, il PM prima di rinviare qualcuno a giudizio dovrà cercare prove d’accusa certe.
    Non tutto quello che die la sinistra è vangelo.

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