Gelmini vende lavagne, come Totò vendeva la Fontana di Trevi

ATTENZIONE! Questo articolo è stato pubblicato il 12 Giugno 2009 e alcuni riferimenti potrebbero non funzionare.

La lavagna interattiva multimediale è un dispositivo elettronico avente le dimensioni di una tradizionale lavagna didattica, sul quale è possibile disegnare usando dei pennarelli virtuali.

Tipicamente è collegata ad un personal computer, del quale riproduce lo schermo. Permette quindi di mantenere il classico paradigma didattico centrato sulla lavagna, estendendolo con l’integrazione di multimedia, l’accesso ad internet e la possibilità di usare software didattico in modo condiviso.

Le scuole italiane sono così fortunate che fra poco ogni aula disporrà di una L.I.M. (lavagna interattiva multimediale). Ma…

Ma finché non le vedremo dovremo basarci ancora una volta sulle promesse del nostro ministro.

 LIM

Leggiamo questo comunicato dell’Onorevole Bastico:

Ancora un volta il Ministro Gelmini promette ciò che non ha. Infatti cerca di far credere all’opinione pubblica che sono pronte per le nostre scuole le lavagne interattive. Insomma vende le lavagne che non ha, come Totò cercava di rifilare ad ignari turisti la Fontana di Trevi.
Sono convinta dell’utilità delle LIM (lavagne interattive multimediali), come strumento di innovazione didattica, che rende protagonisti gli studenti e favorisce l’integrazione e l’apprendimento per i ragazzi disabili. Non a caso il progetto è stato voluto e finanziato con 30 milioni di euro all’anno per 3 anni dal Governo Prodi. Ora, il ministro Gelmini, con grande ritardo e con la solita “pompa magna”, preannuncia la consegna a partire dal prossimo anno scolastico – per un futuro non precisato – di 16.000 LIM nelle scuole medie.

Ottimo, se non fosse che il Ministro avrebbe dovuto indicare date certe e per prudenza avrebbe dovuto aspettare la pronuncia del Consiglio di Stato sul ricorso relativo all’annullamento della gara d’appalto per la fornitura di 8.000 lavagne che è stata definitivamente annullata dal Tar della Toscana l’11 marzo 2009.

Ma in rete circola quest’altra notizia non meno interessante. Pare che con un telecomando della nota console di gioco Wii possa trasformare un semplice videoproiettore in una vera e propria L.I.M.

Ho partecipato a un convegno, organizzato da un ITI del mio paese, in
cui hanno presentato un’ingegnosa soluzione per trasformare
pc+videoproiettore in una lavagna multimediale virtuale (ovvero senza
bisogno della lavagna) con una spesa di circa 60 euro (40 un
telecomando Nintendo Wii + 10 una chiavetta bluetooth + 10 una penna a
led infrarossi).
Il "giochino" l’hanno scoperto su internet, ideato da un certo Johnny
Chung Lee, studente della Carnegie Mellon (
http://johnnylee.net/projects/wii/ ) e sviluppato in Francia
dall’insegnante Julien Dalmas ( http://snipurl.com/j4emb ). In
quest’ultimo articolo si parla del fatto che la Nintendo non avesse
risposto in merito alla legalità dell’utilizzo del suo componente, ma
il docente che ha esposto al convegno ci ha precisato che a loro la
Nintendo Italia ha risposto che lo si può usare senza problemi.

A me è sembrato che in effetti funzionasse proprio come una LIM
"reale". Non sono mai stato un fanatico delle lim, ma penso che per 60
euro valga la pena di provare a trasformare i videoproiettori della mia
scuola. Qualcun altro che ha visto in funzione/provato il trucchetto vi
ha trovato delle magagne significative?

P.S. Qualcun altro, come me, inizia ad avere una (cattiva) idea del
perché in Italia si spinga proprio adesso sulle 30 volte più costose
lavagne interattive?

Gelmini vende lavagne come Totò Fontana di Trevi

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